La cosa migliore di questo film è vedere che Romero, quando maneggia degli zombi, sa ancora dare diverse pennellate di classe.

Questo, purtroppo bisogna ammetterlo, non basta a fare di Diary of Dead un capitolo della saga convincente quanto gli altri (io ci metto dentro anche La Terra dei Morti Viventi perchè, anche se un pò forzato, è riuscito a divertirmi parecchio), probabilmente perchè Romero si è voluto cimentare per forza in un mockumentary perdendosi un pò per strada. Sta di fatto che il film, pur essendo realizzato piuttosto bene, esce un pò ammaccato dal confronto con la restante produzion Zombi firmata George Romero. Ma se si tralasciano dei buchi di trama grossi quanto il Grand Canyon e se si prendono i personaggi del film con la giusta dose di indifferenza, ci si gode un bel documentario fasullo condito da frequenti apparizioni di Zombi e diversi litri di plasma mostrati e versati.

Forse sono stato io ad essermi perso qualche spiegazione in merito, e ammetto che per pigrizia ho lasciato questo film sullo scaffale per quasi due anni prima di vederlo. Ma non ho mai sentito dire che fosse un remake che raccontasse un differente punto di vista su come tutta l’epidemia Zombi sia iniziata. Infatti, per qualche motivo a me sconosciuto, il film racconta la storia di un gruppo di ragazzi compagni di college che mentre girano un film dell’orrore assistono all’esplosione dell’epidemia e al rapido deteriorarsi della situazione.

Partendo dal presupposto che un mockumentary è forzato per definizione, ecco quello che proprio non mi riesce di digerire del film:

Il primo capitolo della saga zombi Romeriana è ambientato alla fine degli anni ’60, quindi ci sta benissimo il bianco e nero, i vestiti e le capigliature di un certo tipo e tutto il resto. Il secondo film (Zombi) è ambientato alla fine degli anni ’70, quindi ci sta ancora meglio l’idea del centro commerciale, dei balordi che razziano tutto e tutti e tutto quello che ben si conosce del film (chi non l’ha visto merita di essere travolto dalle piaghe d’Egitto il giorno prima di partire per le vacanze estive). Il terzo capitolo era perfettamente a metà degli anni ’80, e mostrava un pianeta ormai invaso al 99% dai morti viventi, quindi, se nella Terra dei Morti Viventi ci si sposta ai giorni (più o meno) nostri e tutto il film è incentrato su quattro poveri stronzi che non riescono a trovare un tavolo per farsi una briscola in santa pace senza che uno zombi gli vada a mordere il culo, non capisco come, in questo Diary of Dead, si assista (di nuovo) allo scoppiare dell’epidemia vedendo tutti muniti di computer portatili, cellulari e videocamere (per non parlare di internet, social network e tutto quello che può permettere la comunicazione via web). Qualcosa non quadra…ma probabilmete è colpa mia.

Comunque il dvd è già nel lettore e Re-animator è troppo lontano per prenderlo, quindi si tira un sospiro, si scuote un pò la testa e si manda il cervello a portare a spasso il cane, perchè la giornata è stata lunga e la voglia di vedere un film sugli zombi firmato Romero è abbastanza alta da passare sopra a questa incongruenza.

Poi arrivano i protagonisti. Ragazzi che tentano di stereotipare più o meno tutti i tipi di personalità che la cultura americana possa fornire. Sì va dalla texana modello biondo figa da monta che picchia di più e meglio di tutti i maschi messi insieme (e di cui per contratto si dovranno vedere le tette prima della fine del film), alla bigotta super credente in Dio che non può sopportare tutti quei dogmi della fede andarsene a puttane in cinque minuti. Passando per la fidanzatina mora che vede la sua vita distrutta e come se non bastasse si vede costretta a farsi crescere di colpo quel paio di testicoli che il fidanzato ha venduto per comprarsi una telecamera e poter compiere la sua missione documentaristica a costo della vita (ma che motivazione è?!? ma i tuoi amici non ti sfondano di calci nel culo tentando di farti rinsavire? sai com’è, durante un’epidemia di zombi due mani libere in più non fanno così schifo). C’i sono il nerd, il riccone e il tipo represso e incazzato, ma dal cuore d’oro (sembra l’inizio di una barzelletta, ma di risate questi tre non ne strapperanno mai). Ma quello che ha messo maggiormente alla prova la mia pazienza è stato il professore, praticamente un monumento al clichè: un professore di arte (o cinematografia, non lo si capisce mai veramente), depresso e senza nessuno al mondo, in preda a un alcolismo compulsivo ma capace di maneggiare arco e freccie come Robin Hood, e obbligato da qualche disegno divino a sparare una pseudo puttanata facente funzione di lezione di vita ad ogni occasione buona (salvo poi giocarsi tutta la sua apparenza di guida saggia e capace nella ricerca di alcolici ogni due minuti).

Ora, la cosa bella del film, è che riesce a sopravviverea tutti questi difetti mantenendo una sua dignità. E non solo, il ritmo resta sempre a un certo livello e capita abbastanza spesso di vedere qualcosa che funziona davvero, facendoti pensare “che figo! ma perchè non l’avevano mai usata per i quattromila film di zombi pessimi e inutili prima di questo una trovata del genere?”. La risposta, trovata dopo trovata, è solo un bel “non lo so, ma ‘sti cazzi!”. Perchè Romero con gli zombi non delude, pur perdendo un pò di qualità, ma gli si può perdonare, perchè non so quanto possa essere facile per un regista della vecchia scuola come lui cimentarsi in un mockumentary. E mi sento di applaudirlo per non essersi adagiato sugli allori, in fondo ai suoi fan poteva bastare vedere qualche effetto speciale e sbudellamento per andare in visibilio, mentre qui viene tutto dosato in funzione della storia (ma di scene forti ce ne sono un bel pò).

Sono stato contento di vedere che la saga degli zombi continua a vivere e mantenersi qualitativamente sopra molte produzioni dal budget più consistente, sperando che, passata la moda del mockumentary, Romero possa deliziare i suoi fan con un film di zombi vecchio stile. Grazie ancora George!

commenti
  1. alice ha detto:

    Davo per scontato che non si trattasse di una continuazione temporale della saga… ma solo l’ennesimo film sugli zombi.
    Sono d’accordo su molte cose che scrivi (anche se a me è piaciuto proprio tantissimo e non ho apprezzato La terra dei morti viventi, troppo tamarro e Asia Argento è insopportabile) ed ho riso parecchio nel tuo pezzo sui cliché!
    Però come dici tu funziona, mi ha divertito e poi erano secoli che volevo vedere un film che mostrasse l’origine dell’invasione (so che la notte dei morti viventi era l’origine, intendo proprio il propagarsi, il seguire delle persone nella loro organizzazione per la sopravvivenza: se tra un secondo uno zombie bussasse alla mia porta che farei?).

    • wildboyz80 ha detto:

      Hai ragione, se si prende come un film a se stante guadagna parecchi punti. Io ero così felice che la saga andasse avanti con La terra dei morti viventi che mi sono poco predisposto a considerarlo un capitolo indipendente prima di vederlo (diciamo che ho letto sulla cover le parole Zombi e Romero insieme e non ho capito più niente).
      Su Asia Argento la pensiamo allo stesso modo, e credo che nessuno al mondo (a parte, forse, suo padre) la potrà mai pensare diversamente: è oscena, in qualsiasi ruolo si ostinino a farla recitare. Oltre al fatto che non capirò chi ha così tanto potere di raccomandazione per impedire anche che venga ridoppiata. Mi fa comunque piacere averti divertito, penso che ci siano film, soprattutto nel genere horror, che si debbano prendere con ironia, in fondo il loro scopo è intrattenere e se chi li guarda ne parla col giusto spirito è segno che quel film è riuscito nel suo scopo.

  2. alice ha detto:

    “Su Asia Argento la pensiamo allo stesso modo, e credo che nessuno al mondo (a parte, forse, suo padre) la potrà mai pensare diversamente: è oscena, in qualsiasi ruolo si ostinino a farla recitare”

    Assolutamente! ahahah!

  3. Marcello Caruso ha detto:

    Beh se l’ambientazione fosse stata la stessa l’unica scelta possibile da fare per un seguito ambientato ai giorni nostri sarebbe soltanto una sitcom piena di zombie (e anche se ci fossero solo mugolii sarebbe comunque più interessante di “Un posto al sole”).L’idea del mockumentary interpretata da personaggi a caso presi dai due “Creepshow” con la continuity della saga “…of the Dead” traslata ai giorni nostri non mi sembra male, meglio di “Cloverfield” di sicuro. Per me basta per pensare di vederlo. Ma come dice wildboyz80 non è possibile effettivamente vedere un film dove c’è uno dei personaggi perennemente con una telecamera in mano e nessuno che gliela butta via.
    Parlando di Asia Argento vi farà sicuramente piacere sapere che ci sarà anche lei nel film “Dracula 3D” diretto dal padre (e avevamo dubbi?) con uscita prevista nel 2012… per la serie “Cosa ha fatto di male Bram Stoker per meritarsi questo? Stephenie Meyer non è stata abbastanza?”. Sì, Dario Argento non lo sopporto, sarà pure bravo per i thriller, ma quando mette in mezzo il soprannaturale si merita davvero delle bastonate sulle gengive

    • wildboyz80 ha detto:

      Avevo letto la notizia di Dracula 3D e della sua formidabile protagonista qualche giorno fa. E subito dopo ho scelto l’esilio sperando di poter sfuggire all’ennesima figuraccia di Dario Argento e alle inevitabili palate di sterco da cui verrà coperto. Continuo a sperare in un ritorno ai fasti del passato per il regista, e sarei felice se mi smentisse rivisitando Dracula nel giusto modo, ma il primo a dover lavorare per tornare a essere un bravo regista deve essere lui, magari compiendo il tanto atteso primo passo nella disintossicazione dei suoi film dalla figlia inguardabile.

      • Marcello Caruso ha detto:

        Guarda, l’hanno fatto per Uwe Boll facendo una petizione per fargli smettere di fare film, forse è arrivata l’ora per fare lo stesso con Dario Argento. Insomma basta prendersi un periodo sabbatico e mandare a farsi benedire la figlia sbiascicona. Non risolverebbe, ma almeno aiuterebbe

      • wildboyz80 ha detto:

        Però ho sentito dire che da qualche tempo perfino Uwe Boll sia riuscito ad alzare (anche se non di molto) la qualità dei propri film. La cosa mi rende ottimista anche per Argento, perchè se anche un cane come Boll è riuscito a risollevarsi da una situazione disastrosa (senza avere una figlia incapace e balorda come causa delle sue disgrazie per di più), forse anche per il nostro Darione non è ancora detta l’ultima parola.
        Diciamo che se con una mano stringo un uovo marcio da scagliare contro Asia, con l’altra mano incrocio le dita per vedere, dopo tanti anni, il buon Dario Argento sfornare un film quanto meno accettabile.

  4. Screammaker ha detto:

    Non mi aspettavo di trovare un blog simile al mio in questo piccolo mondo virtuale :D.
    Secondo me sei stato fin troppo buono nel bastonare Diary of the Dead dicendo che il film “riesce a mantenere una sua dignità”. Io avevo intravisto un Romero stanco, privo di vere idee, ed alla fine penso di aver visto giusto (hai guardato l’ultimo di Romero, Survival of the Dead? No? Beh, se vuoi bene al regista, evitalo come la peste).

    A questo punto mi sembra quasi d’obbligo proporre uno scambio di link :). Vada come vada, io aggiungo la Weirdcave tra i consigliati, poi valuta tu se il mio blog ha i requisiti per aggiungersi al tuo blogroll :).

    http://stroncandolorrore.blogspot.com/

    Alla prossima!

    • wildboyz80 ha detto:

      Diciamo che sono stato piuttosto combattuto nel vedere questo film. Nei primi minuti pretendevo di vedere qualcosa che rievocasse lo splendore della trilogia originale.
      Poi ho capito che per gustarmi il film avrei dovuto mettere in folle il cervello e continuare a ripetermi che la trilogia non esisteva, e allora ho apprezzato molte più cose. Ovviamente poi sono tornato alla normalità e sono d’accordo nel dire che sia il peggior film di zombi girato da Romero. Ma secondo me resta lo stesso un buon film sugli zombi, che in un periodo di vampiri emo con il tormento interiore della pelle cosparsa di glitter non è poco.
      Seguirò il tuo consiglio per Survival of the Dead, anche perchè so che tirando troppo la corda alla fine ti si spezza e si finisce con lo sbattere la faccia per terra, e poi mi spiacerebbe troppo rendermi conto che Romero non ha speranza di ricilarsi ormai.
      Per il blogroll non c’è problema, anzi, mi fa molto piacere, alla prossima!

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